Il 4 volte iridato tedesco dopo aver dominato 3/4 di gara e assaporando una vittoria già in tasca, commette un piccolo errore in frenata nel Motodrom che lo porta contro le barriere: ritiro e leadership del campionato “regalata” ad Hamilton.

La domenica che non ti aspetti. Una domenica che poteva essere tra le migliori della stagione per Sebastian Vettel e la Ferrari visto che il tedesco fino ad una 20ina di giri dal termine stava portando a casa una vittoria davanti al suo pubblico. La tanto temuta pioggia, però, è arrivata a mettere un po’ di pepe ad una gara non divertentissima. Pioggia che è arrivata ad intermittenza, stravolgendo le strategie di tutti i team, tranne di Mercedes e Ferrari che hanno comunque deciso di rischiare rimanendo in pista con le gomme slick.

Chi è stato vittima della “trappola” pioggia, al 52esimo giro, è stato proprio il leader della corsa fino a quel momento e vale a dire Vettel. Il tedesco ha ritardato troppo la frenata nel tornantino del Motodrom, quel tanto che basta per non riuscire più a controllare la monoposto parsa indomabile finendo nella ghiaia e concludendo la sua corsa contro le barriere. Tra un gesto di stizza mischiato a delusione e al team radio di scuse, a Vettel tocca mandar giù il primo zero in classifica della stagione e lasciare momentaneamente la leadership del campionato nuovamente nelle mani di Lewis Hamilton, uscito vincitore nel rocambolesco finale di gara.

Sicuramente questa gara a Hochenheim sa di, ennesima, occasione persa e l’errore di Vettel è sotto gli occhi di tutti ma la stagione è ancora lunga e scendere a sterili polemiche su un errore “umano” non ha alcun senso.

Nel dopo gara, un deluso (più che arrabbiato) Vettel commenta la sua gara fino al fatidico episodio che lo ha messo fuori dai giochi a meno di 20 giri dalla fine, raccontando il come è avvenuto il suo errore.

“Le gomme da asciutto credo fossero ancora le migliori. Le mie ovviamente non erano fresche ed era un pochino più difficile, però ho commesso un errore piccolo con un risultato enorme.Sono arrivato un pochino troppo tardi in frenata, ho bloccato il posteriore e non sono riuscito a rimettere la macchina in pista“.

Fino al  momento del “fattaccio”, Vettel era saldamente al comando dopo che il muretto aveva ordinato un ordine di scuderia a Raikkonen per far passare il tedesco con gomme più fresche e la situazione sembrava essere congelata.

Fino a quel punto eravamo riusciti a gestire bene tutto,poi le gomme si sono raffreddate progressivamente. Ho sbagliato io, avrei dovuto fare meglio. Non è stato uno degli errori più grossi che abbia mai fatto, ma probabilmente è stato tra i più pesanti a livello di ciò che ho dovuto pagare. A volte va così

Ora, al termine della gara che ha visto trionfare il rimontante Lewis Hamilton (salvo sanzioni per il “giallo” del presunto rientro in pit lane irregolare) Vettel si trova ora a dover recuperare 17 punti dal rivale, pareggiando i conteggio dei ritiri (uno per entrambi). Sebastian ritiene la pioggia il fattore che ha scombussolato i piani suoi e della rossa nella conquista del primo gradino del podio.

Credo di essere più deluso che arrabbiato. Come ho detto, non è stato un errore enorme a mio parere,sebbene l’impatto sul risultato sia stato enorme. Ed è per questo che è deludente, avevamo la corsa in tasca, avevamo la velocità, stavamo gestendo fino a quel momento. La pioggia proprio non ci voleva“.

La nota positiva di questa domenica per Vettel e Ferrari è che già il prossimo weekend si tornerà in pista, nella Budapest che l’anno scorso regalò una doppietta alla Rossa, la gara che chiuderà la prima parte di stagione. Vettel ritiene fondamentale portare a casa ciò che si è visto a Hockenheim poichè la competitività mostrata darà fiducia agli uomini del Cavallino per poter far bene anche in Ungheria.

Abbiamo un’auto competitiva, quindi possiamo essere fiduciosi, più fiduciosi di chiunque altro. È stato un fine settimana positivo, tranne per il mio errore. Mi scuso con la squadra, hanno fatto tutto bene ed era tutto nelle mie mani. Piccolo errore, grande delusione“.

Giuly Bellani

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