Anche nel 2018 la Mercedes, unica tra tutte le scuderie, ripropone una controversa appendice aereodinamica (il cucchiaio) situata sotto il muso della vettura. Sottolineando che solo gli aereodinamici Mercedes comprendono a pieno il funzionamento di questo device, cerchiamo di capire quali siano i vantaggi che porta. La vettura della stelle a tre punte è l’unica (insieme a Toro rosso) ad avere un muso stretto e basso,

 

 

con la struttura del crash ben integrata nella forma, senza proboscidi o nasetti che invece vediamo sulle altre vetture. Questo ha notevoli vantaggi, sia sulla sezione resistente che sulla quantità di disturbo apportata ai flussi, ma porta con sè un grande drawback.

Se ricordiamo infatti le formula fino al 2013,  avevano tutte un bel muso alto sotto il quale il flusso che alimenta il fondo si incanalava, andando a rendere più efficace l’effetto suolo. Con i musi moderni però (per ragioni strettamente regolamentari i musi sono così bassi all’estremità) ciò è molto più complesso. Le altre scuderie sfruttano dei piloni alari larghi ed il muso stretto solo all’estremità, per alimentare il flusso. Mercedes però questo non può farlo, ed ha quindi optato per una soluzione che permette di prendere parte dell’aria che investe il frontale della vettura e portarla sotto la stessa.

Risultati immagini per cucchiaio mercedes

 

Questo elemento aerodinamico porta però dei grossi svantaggi: ha la forma di un’ala che picchia verso l’alto, causando quindi una forza portante sull’anteriore della vettura, esattamente quello che gli aerodinamici NON VOGLIONO! Proprio per questo motivo vediamo che le dimensioni in larghezza del cucchiaio, sono molto ridotte. Sicuramente gli studi in galleria del vento permettono di minimizzare questo effetto, che però non può essere trascurato ed è il motivo per cui questa geometria non può essere adattata e copiata dalle altre vetture. Una cosa è certa, se Mercedes ripropone questa soluzione testata nel 2017, i suoi pro sorpassano nettamente i contro.

Ing. Werner Quevedo Twitter

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