Il pilota classe 1999, già alla seconda gara in Bahrain  con la Ferrari è riuscito ad essere più veloce di Vettel in qualifica e nella domenica di gara stava per portare a casa la sua prima vittoria in carriera, ma un problema alla sua Power Unit (trattatosi di un cortocircuito da quanto ufficialmente detto dalla Ferrari) gli ha impedito di vivere la prima gioia sul gradino più alto del podio.

Fortunatamente per il monegasco, a pochi giri dalla fine è entrata la safety car, salvando quanto meno un podio che ha reso meno “amaro” il weekend in Bahrain, essendo anche il primo in carriera per Leclerc.

Il 21enne di Montecarlo sembra, al momento, riuscire ad estrarre più efficacemente il potenziale della SF90 rispetto al compagno di team Vettel, il quale ha sofferto, sopratutto in Bahrain, di un difficile adattamento con il posteriore della sua monoposto rossa.

Il tedesco della Ferrari, in Bahrain, ha avuto più di una difficoltà in gara con un bilanciamento non perfetto della sua SF90, con un posteriore troppo “ballerino”, cosa non consona allo stile di guida del 4 volte iridato, che preferisce una monoposto molto stabile e ben “piantata” al posteriore. Vettel ha avuto modo di lavorare molto su questo aspetto nei test della scorsa settimana in Bahrain. Leclerc, invece, è riuscito a mostrare il reale potenziale della SF90 nel deserto di Sakhir, grazie ad una guida più “naturale”, sino al problema verificatosi alla sua Power Unit.

A parlare del rapporto quasi simbiotico tra la nuova Ferrari, nata sotto la supervisione di Mattia Binotto, e il giovane pilota della Ferrari, è Giorgio Terruzzi attraverso le colonne del Corriere della Sera. 

“[…] C’è una prima somiglianza tecnica e stilistica che permette di accostare Leclerc a Schumi, con tutte le cautele del caso: entrambi interpretano con particolare efficacia macchine sovrasterzanti. Non sono gli unici, intendiamoci, ogni pilota di alto livello sfrutta il controsterzo, ma c’è chi in queste condizioni si trova a proprio agio e riesce a spingere con una naturalezza connessa alla vocazione. Per «sovrasterzo» si intende una macchina che in curva porta verso l’interno, cosa che pregiudica l’aderenza innescando spesso una sbandata del retrotreno. Comportamento che genera massima libidine in chi guarda perché la derapata è un ingrediente tipico dello spettacolo motoristico. Di traverso, ecco. Nuvolari come Clark; Rindt come Senna; Gilles come Schumi: fotografie e fotogrammi come coccarde della passione. Leclerc, a detta di chi lo segue da vicino, fa parte di questa schiera di campioni capaci di sguazzare nei pressi del limite con una efficacissima padronanza. Il che richiede freddezza e lucidità non date necessariamente ad un ragazzino costretto a filare, ma anche ad evitare strafalcioni, trattandosi di Ferrari. Anche questo è un punto di forza di «Carletto», mostrato soprattutto in qualifica quando ha resistito in pole senza una sbavatura sul giro secco […]”.

Giorgio Terruzzi, tramite “Il Corriere della Sera” 

 

Giuly Bellani

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