Prestazioni in simulazione di qualifica e sul passo gara dei Top Team più ravvicinate del solito, con l’incognita dei carichi di benzina imbarcati.
E’ questa “l’istantanea” che ci possono fornire i risultati dei due turni di prove libere sul circuito di Marina Bay, con l’ulteriore incognita del progressivo abbassamento della temperatura dell’asfalto (con conseguente miglioramento della pista) nella serata di una torrida ed inquinata Singapore.
Le Red Bull sono sembrate estremamente “in palla”: con un assetto “rake” ancora più estremo del solito (verificato nelle FP1 attraverso l’impiego del flo-vis su t-tray, divergente e barge-boards) sono state le più veloci sul giro secco col russo Kvyat, e sul passo gara con l’australiano Ricciardo. In particolare, sul ritmo gara hanno dimostrato una costanza ed una velocità con entrambe le mescole (PZero Yellow Soft e Red SuperSoft per quest’evento) ragguardevoli, girando sul passo medio dell’ 1:50 alto (con punte sull’ 1:50.200) con le “rosse” e sull’ 1:51 alto con le “gialle”.
Ma gli altri sembrano vicinissimi: le Ferrari di Raikkonen e Vettel sono rispettivamente a 39 e 345 millesimi sulla simulazione di qualifica (con un Vettel che non ha potuto sfruttare tutto il potenziale delle SuperSoft al primo giro, ottenendo la prestazione al terzo). Un po’ più “altalenanti” sul passo-gara, ma con punte prestazionali pressoché analoghe a quelle del team anglo-austriaco (seppur ottenute in un momento successivo a quelle dei “tori”, quindi con pista più “veloce”).
Capitolo Mercedes: il team di Toto Wolff sembra aver “giocato a nascondino”: le prestazioni di Hamilton sono sembrate in linea con quelle Ferrari e Red Bull, probabilmente leggermente più lente sul giro di qualifica, mentre Rosberg ha utilizzato un’unità propulsiva nuova “specifica Monza” ma “depotenziata” (visto che è la numero 4 stagionale, l’ultima prima di incorrere in penalizzazioni), con annesse conseguenze sulle sue prestazioni.
Più indietro, Force India di Perez esclusa, gli altri sono sembrati molto più staccati: c’è da registrare, comunque, la buona prestazione di Fernando Alonso (8° e più a su agio del compagno Button) su una McLaren-Honda che, vista la natura del circuito, dovrebbe pagare meno il gap prestazionale della Power-Unit nipponica.
In attesa delle prove libere 3 e soprattutto delle qualifiche, i risultati odierni “potrebbero” far pensare (al netto delle tante variabili), ad una gara più avvincente e serrata rispetto a quelle cui siamo soliti assistere negli ultimi due anni di dominio Mercedes, con i tre top-team tutti in lizza per un posto sul gradino più alto del podio.

Pos Pilota Scuderia Tempo Distacco Giri
1 Daniil Kvyat Red Bull-Renault 1:46.142   34
2 Kimi Räikkönen Ferrari 1:46.181 +0.039s 34
3 Daniel Ricciardo Red Bull-Renault 1:46.256 +0.114s 29
4 Lewis Hamilton Mercedes 1:46.479 +0.337s 33
5 Sebastian Vettel Ferrari 1:46.487 +0.345s 35
6 Sergio Perez Force India-Mercedes 1:46.659 +0.517s 30
7 Nico Rosberg Mercedes 1:46.781 +0.639s 34
8 Fernando Alonso McLaren-Honda 1:46.959 +0.817s 26
9 Nico Hulkenberg Force India-Mercedes 1:47.294 +1.152s 35
10 Max Verstappen Toro Rosso-Renault 1:47.427 +1.285s 32
11 Felipe Massa Williams-Mercedes 1:47.684 +1.542s 28
12 Felipe Nasr Sauber-Ferrari 1:47.755 +1.613s 26
13 Marcus Ericsson Sauber-Ferrari 1:47.795 +1.653s 33
14 Jenson Button McLaren-Honda 1:47.888 +1.746s 28
15 Carlos Sainz Toro Rosso-Renault 1:48.012 +1.870s 23
16 Romain Grosjean Lotus-Mercedes 1:48.096 +1.954s 32
17 Valtteri Bottas Williams-Mercedes 1:48.118 +1.976s 28
18 Pastor Maldonado Lotus-Mercedes 1:50.094 +3.952s 30
19 Alexander Rossi Marussia-Ferrari 1:56.739 +10.597s 9
20 Will Stevens Marussia-Ferrari 1:59.932 +13.790s 3

di Giuseppe Saba

 

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