Il capo del team statunitense, Gene Haas “attacca” indirettamente il team di Brackley, sostenendo come il team diretto da Toto Wolff sia spesso graziato dalla Federazione riguardo ad alcune soluzioni tecniche mentre al suo team…

Nella giornata odierna verrà discusso a Parigi l’appello del team Haas che lo scorso settembre aveva fatto a riguardo dell’esclusione di Romain Grosjean al Gp d’Italia. Il grande boss della scuderia statunitense Gene Haas ha preso subito le difese del suo team lanciando qualche frecciatina alla Mercedes e alla Fia.

“Il nostro fondo non dava vantaggi, se non trascurabili, mentre i cerchi con i fori della Mercedes sono stati giudicati legali”.

Haas, colui che in tre anni, da quando il team è entrato in F1 ha visto la sua squadra crescere a vista d’occhio tanto da portarla quest’anno a lottare per il quarto posto nel mondiale costruttori, non comprende la linearità e sopratutto la coerenza con cui la Federazione prende certe decisioni tra una scuderia e un altra.

Oggi il Tribunale d’appello della Fia discuterà a Parigi del ricorso richiesto immediatamente dalla Haas a seguito dell’esclusione dal buonissimo sesto posto conquistato da Romain Grosjean, dall’ordine d’arrivo del Gp d’Italia dello scorso settembre. Il piazzamento a punti del francese è stato eliminato a seguito del reclamo ufficiale voluto dalla Renault al termine della gara.

L’esclusione di Grosjean era dovuta al fatto che il team aveva usato un t-tray non conforme a quanto la Fia aveva prescritto nella direttiva uscita dopo il Gp d’Ungheria.

Il team di Gene Haas era ovviamente a conoscenza della direttiva ma aveva comunicato alla Federazione come per il team statunitense non fosse possibile effettuare le dovute modifiche entro il Gp a Monza (tempistiche volute dalle Federazione) a causa dell’obbligo del team di rispettare il fermo estivo imposto dal regolamento.

La Fia aveva dunque permesso nel weekend brianzolo, dopo le verifiche tecniche, di far gareggiare le due VF-18 con il T-tray che non osservava la modifica che richiedeva la presenza degli angoli in prossimità dello splitter entro il raggio 50 mm.

Questa situazione ha permesso alla rivale della Haas, Renault di approfittare della situazione e di far ricorso alla conclusione della gara per la non conformità con il quale le due monoposto americane hanno preso parte alla gara.

Appena dopo la squalifica di Grosjean, il team americano ha deciso immediatamente di far ricorso impugnando la decisione presa dalla Fia affermando come, ella stessa, abbia subito un grave affronto, visto come la Federazione fosse a conoscenza del perché non fossero state effettuate nell’immediato le modifiche richieste.

L’eventuale vittoria nel  ricorso odierno porterebbe la Haas a riottenere i 10 punti ottenuti a Monza, riducendo divario di 30 punti che la separano dalla Renault nel campionato costruttori, una divario difficilmente colmabile a due gare dal termine della stagione.

In una recente intervista rilasciata a Motorsport.com, Gene Haas ha voluto paragonare quanto successo a Monza con il recente caso dei cerchi forati della Mercedes. Motivo? La Mercedes da Spa a Sochi a corso con dei cerchi che presentavano dei fori nel distanziale con il mozzo e la loro funzione potrebbe essere potenzialmente considerata illegale, visto che il regolamento vieta la presenza di qualsiasi dispositivo aerodinamico mobile sulle monoposto. Davanti alla poca trasparenza della Federazione il capo del team americano non le ha di certo mandate a dire dicendo a chiare lettere come il suo team non abbia subito lo stesso trattamento del team anglo-tedesco.

“Cosa hanno detto alla Mercedes? Che i piccoli fori sui cerchi non avevano  una funzione aerodinamica e l’effetto aerodinamico era da considerarsi trascurabile. Ebbene è la stessa cosa che successa a noi – ha ammesso Haas – l’adeguamento alla regola dello splitter aveva un effetto trascurabile sulle prestazioni. Ma quando si tratta della Mercedes, non li toccano, mentre se si tratta di noi, ci picchiano. Così non va bene!”

Recentemente la Fia ha dichiarato la piena legalità dei cerchi Mercedes sostenendo come il possibile guadagno in termini aerodinamici prodotto da tale soluzione sarebbe “incidentale”.Solo la possibilità che la Ferrari potesse fare un reclamo ufficiale ha spinto la Mercedes a privarsi dell’impiego dei cerchi forati negli ultimi due Gp.

Giuly Bellani

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