di Stefano De Nicolo’

@stefanodenicolo

La Formula 1 andrà forse in vacanza, ma c’è ancora tempo per intervistare un ultimo grande pilota prima delle ferie. Ad Hockenheim incontro Jenson Button, campione del mondo nel 2009 con la BrawnGP; è stata l’occasione per affidarmi alla sua esperienza e parlare del suo amore per le corse e la Formula 1, ma anche del suo futuro, e del difficile periodo che sta vivendo la McLaren. Naturalmente non poteva mancare anche il suo pensiero sulla disputa fra Monza e Imola per ospitare il Gran Premio d’Italia.

 

Jenson, un voto alla tua stagione.

L’unico voto che posso dare è 10. Un 10 per tutti i ragazzi del team, stanno facendo un lavoro fantastico, basti pensare a quanto è competitivo questo sport e il livello tecnico ormai raggiunto. Penso che in termini di miglioramento noi ce la stiamo mettendo tutta, portiamo aggiornamenti aerodinamici e non solo a tutte le gare e questo è sempre positivo. Sappiamo che ci manca ancora molto per tornare in vetta, ma credo che ci stiamo impegnando più di ogni altra squadra e di questo sono soddisfatto. I miglioramenti ci sono, certo sono lenti, ma questo sport è fatto così non esistono i miracoli nel giro di poco tempo.

 

Sei contento quindi anche se non lottate per la vittoria o per il podio?

No certo, non posso esserne contento perché siamo qui per vincere, sia io che Fernando, e non siamo pronti ad accettare queste posizioni. Ma è comunque piacevole essere parte del progetto e vedere i continui sforzi per migliorare da parte di tutti. Questo è importante.

 

Visti i miglioramenti continui sulla vostra macchina, si dice che vi candidiate ad essere la quarta forza l’anno prossimo. Pensi che vista l’attuale difficoltà della Ferrari potrete lottare con loro l’anno prossimo?

Difficile a dirsi. Di sicuro quelli che sono i 3 top team quest’anno saranno molto forti anche l’anno prossimo. Ma spero che noi potremo essere là in cima a lottare con loro,  davanti ad altre squadre come Williams e Force India. Considerando le nuove regole del 2017 è molto difficile prevedere dove saremo noi e dove saranno gli altri, ma abbiamo uno degli staff migliori della F1 e, sulla base di come siamo riusciti a sviluppare questa macchina che aveva dei problemi, sono molto fiducioso sul lavoro per il prossimo anno.

 

Sarai ancora in Formula 1 l’anno prossimo?

Non lo so, non ho ancora deciso. I prossimi due mesi saranno utili per me per prendere una decisione. Ci sono delle gran belle categorie come il Wec; questo fine settimana c’è la 24 ore di Spa e pensare a una gara con 64 vetture sulla griglia di partenza è veramente interessante, mi piacerebbe competere in quella categoria in futuro e magari lo farò, è bello sapere che ci sono altre realtà interessanti e competitive e con tanti bravi piloti anche al di fuori della Formula 1.

 

Cosa pensi di questa disputa fra Imola e Monza per il Gran Premio d’Italia. Hai una pista preferita fra le due?

Le amo entrambe. Ho corso su tutti i e due i circuiti anche se per più anni a Monza, ma in verità anche di Imola ho gran bei ricordi. Ci ho conquistato la mia prima pole position. Mi piace sia il flow che la sequenza di curve impegnative di Imola così come la velocità pura di Monza, una pista unica, con un carico aerodinamico bassissimo. Sarebbe bello averle entrambe in realtà, ed è un vero peccato che rischiamo di non averne nessuna delle due. In effetti Imola è proprio la pista che mi manca di più del calendario.

 

Provi ancora piacere a correre in Formula 1? Ti diverte ancora come un tempo?

Per certi versi sì, le sensazioni di correre, la gara, la competizione mi piacciono ancora tantissimo. Bisogna sempre capire quando è ora di dire basta, e farlo nel momento  giusto. Naturalmente il motorsport è un mondo particolare, devi essere egoista per raggiungere gli obiettivi più alti. Si tratta sempre di lottare per vincere e per il podio, e il fatto di non poterlo fare al momento non è certo il massimo.

 

Come vedi la lotta per il titolo fra Nico e Lewis?

Sarà una bella lotta. Sicuramente Lewis arriva da un momento più positivo, ha vinto 5 delle ultime 6 gare, guardando ai numeri è certamente favorito. Oltre a questo non saprei chi scegliere fra i due. Non fa grossa differenza per me chi vince, quello che mi dispiace è che non ci siamo io e Fernando a lottare tra di noi lassù per la vittoria. E’ sempre meglio quando la battaglia è allargata fra i costruttori, e non solo interna ad una squadra. Per esempio a Barcellona, con le Mercedes fuori la lotta per la vittoria è stata molto più grande, dunque ci vorrebbero più gare così divertenti.

 

Pensi che sarà possibile avvicinare le Mercedes l’anno prossimo?

Onestamente non lo so, hanno semplicemente una gran macchina. La loro forza principale al momento è la power unit, che però l’anno prossimo sarà meno importante dell’aerodinamica. Ci sono comunque altre macchine con motore Mercedes, ma vediamo che non sono neanche paragonabili come prestazioni, questo fa capire quanto sia competitiva la loro macchina.

 

Fernando ha raccontato alla stampa che Lewis non è un compagno facile da avere in squadra. Tu hai diviso il box con entrambi come compagni, che ne pensi?

Non so di preciso a cosa si riferisse, dovrò chiederglielo. In realtà io con Lewis mi sono trovato molto bene; mi son molto divertito ad averlo in squadra, anche se era sempre dannatamente veloce (ride), in particolare sul giro secco. E’ sempre difficile avere un compagno così forte, ma è anche uno stimolo a spingere sempre al massimo.

 

 

 

 

 

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