Il Gran Premio di Spagna nella storia della Formula Uno ha subito molte metamorfosi, regalandoci molteplici sfaccettature del Motorsport. Fin dalle prime decadi del ‘900 nella penisola iberica la voglia di gareggiare su 4 ruote era grande, ed in alcune regioni iniziarono le costruzioni di tracciati. Terramar, Lasarte, Pedralbes, Jarama, Montjuic y Jerez sono le piste iberiche che ospitarono il gran premio di Spagna, anche se solo le ultime 4 della lista valide per il campionato di F1. Ma in realtá la prima edizione del Gran Premio spagnolo che dette il via a questa lunga tradizione motoristica ebbe luogo nel lontano 1913

Andiamo insieme a ripercorrere la storia dove tutto ebbe inizio…

Circuito di Guadarrama

Il desiderio di misurarsi con l’avversario attraverso un mezzo meccanico da tempo memore spinse l’uomo a innovare e scoprire nuove teorie e principi da applicare alle vetture. Ma ovviamente per mettere in scena quella fantastica passione che accomuna sapienza, coraggio ed un pizzico di follia sportiva si richiede una cornice all’altezza della situazione.

Correva l’hanno 1913 e la Spagna – sotto il regno di Alfonso XIII – era in guerra con il Marocco. La zona circostante la “Sierra de Guadarrama” sfoggiava paesaggi fantastici con montagne innevate, colline verdi circondate da distese alberate… una cornice perfetta per ospitare il primo Gran Premio della storia dell’automobilismo spagnolo.

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La “Guardia Civil”, “Policia” ed “Ejercito Español” si incaricarono della sicurezza lungo il tracciato che misurava 309 Kilometri. I 3 giri complessivi della gara ebbero come punto di partenza La Granja a Segovia seguendo la strada della Estación de Villalba, passando per Balsam arrivando alla stazione sciistica Puerto de Navacerrada a 1800 mt di altitudine, scendendo poi fino ad arrivare all’incrocio con tra la strada per Madrid e la Coruña. Al Km 41 il percorso incrociava il passaggio a livello della ferrovia del nord direzione Guadarrama fino ad arrivare al Alto de León, prendendo poi la rotta per Segovia Capital passando per San Rafael e Revenga. Arrivati nella capitale si proseguiva superando plaza de toros ed i depositi d’acqua, attraversando il fiume Eresma per giungere finalmente sul traguardo a La Granja.

La gara

 

La presenza del Re Alfonso XIII rese ancor piú prestigioso l’evento essendo lui direttamente uno dei promotori del primo gran premio di Spagna, portando ad assistere alla competizione nobili e industriali. Oltre alla presenza di gente “comune” ai bordi della pista i militari erano situati lungo tutto il percorso.

Furono montate due tribune all’ingresso della città, una per “sua maestá”, e l’altra era adibita ad ospitare tutta la giuria. Da ricordare la presenza al evento del famoso conte Peñalver, conosciuto per il suo amore verso le corse.

I paddock erano costituiti da una specie di “gazebo” diviso in 12 unitá, le quali formavano gli attuali garage per le autovetture da corsa. Inoltre era adibita una zona di controllo delle auto per verificare i pesi e precintare i serbatoi di benzina.

La gara prese il via alle 10.13 cuando il Marqués de Ugena con un paio di colpi di acceleratore faceva ruggire la sua fiammante Schneider creando un forte eco con le montagne circostanti, poco a poco a distanza di un periodo di tempo cronometrato partirono il resto dei concorrenti.

 

Lista completa delle auto partecipanti in ordine di partenza:

 

1.—Schneider, pilotato dal Marchese de Ugena.

2.—Rolls-Roice, pilotato da Plattford, con il Conte di los Llanos come copilota.

3.—Humbert, pilotato da D. Manuel San Román.

4.—Clement Talbot, pilotato da Nedge.

5.—Mercedes, pilotato dal Duca di Zaragoza.

6.—Mercedes, pilotato da Ángel Santibánez.

7.—Opel, pilotato da Juan R. Manzano.

8.—Delaunay, pilotato da García Ocaña.

9.—Panhard, pilotato Leoncio Garnier.

10.—Schneider, pilotato da José Toda.

11.—Panhard, pilotato da Julio Labayen.

12.—Lorraine-Dietrich, pilotato dal Marchese di Aulencia.

13.—Rolls-Roice, pilotato da D. Carlos Salamanca.

14.—Dion Bouton, pilotato dal Marchese D’Avasay.

15.—Dion Bouton, pilotato dal Marchese di San Carlos del Pedrosa.

16.—Dion Bouton, pilotato da Arsenio Cebrián.

17.—Minerva, pilotato dal Conte di Patilla.

Lungo il tracciato erano preposti dei punti di controllo dove venivano sventolate bandiere rosse ai concorrenti, che fermandosi dovevano raccogliere un foglio che documentava l’ora esatta del passaggio in quel punto, per poi ripartire immediatamente e riprendere la gara.

Alle ore 17.06 tagliava il traguardo l’ultimo pilota Garcia Ocaña a bordo della sua Delaunay, e solo allora la giuria si ritiró per i controlli di peso e riconoscimento delle vetture.

Per la cronaca la gara si sviluppò senza gravi incidenti, anche se ci furono diversi abbandoni come quello di José Toda al volante di una Schneider, o come quello del marchese di San Román a bordo di una Humbert, che perse una ruota nel corso del primo giro all’altezza del Alto de Leon.

La folla aspettava con ansia intorno alla linea del traguardo il risultato della gara, frutto della fusione tra uomo e macchina che aveva prodotto uno spettacolo inimitabile.

Carlos Salamanca Rolls-Royce Silver Ghost

Finalmente con sommo gaudio e tripudio venne decretato Il vincitore che fu Carlos Salamanca a bordo della sua Rolls-Royce Silver Ghost 75 cavalli, percorse i 309Km previsti in un tempo di 3 ore, 34 minuti e 11 secondi. Vinse cosi il primo premio aggiudicandosi la cospicua somma di 20.000 pesetas oltre alla coppa di sua maesta il Re. Secondo classificato fu il marchese di Aulencia con la sua Lorraine-Dietrich vincendo la coppa S.A.R. oltre alla somma di 5000 pesetas.

Classifica finale della gara:

1  C. Salamanca  3h 34m 11s

  1. Marchese di Aulencia 3h 37m 3s

3   Plattford  3h 39m 55s

4   Marchese d’Avasay  3h 49m 43s

5   Julio Labayen  3h 50m 56s

6   Marchese di llgena  4h 7m 50s

7   Conte di Patilla  4h 8m 22s

8   Ángel Santibáñez  4h 18m 18s

9   Duca di Zaragoza  4h 19m 57s

10  J. R. Manzano  4h 57m 41s

11  Juan García Ocaña  5h 4m 25s

 

Sono passati 104 anni da quella lontana domenica dove con tanto ardore si disputó il primo Gran Premio di Spagna della storia automobilistica. Ma tutt’oggi echeggia il coraggio dei partecipanti che rischiarono la loro vita su strade dissestate e percorsi accidentati spinti da una passione comune, che gettó le basi del Motorsport nella penisola iberica.

 

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