Il team principal di Maranello ha rilasciato un’intervista al Festival dello Sport di Trento rinnovando la sua fiducia in Seb e nella squadra

Il mondiale 2018 è palesemente finito per quanto riguarda la lotta mondiale. Il calvario Ferrari dell’ultimo mese, da ora la possibilità a Lewis Hamilton di chiudere i conti sin dal GP degli Stati Uniti in programma domenica ad Austin, in Texas. Il clima nel box del Cavallino si è fatto molto pesante, con delle divisioni interne che hanno distrutto la squadra dopo la scomparsa di Sergio Marchionne dello scorso 25 luglio.

A Trento, come ospite della Gazzetta dello Sport c’era il team principal Maurizio Arrivabene, che ha parlato della sua lunga esperienza in Ferrari e della difficile situazione attuale: ”Ho il Cavallino soprattutto sul cuore oltre che sulla giacca. Mi ricordo perfettamente il mio primo incontro con il Drake nel 1987, qualcosa che non dimenticherò mai”. Arrivabene ha poi parlato della prossima gara, per la quale ha voluto spronare i suoi ragazzi invitandoli a non mollare: ”Il mondiale è una missione impossibile, ma non è ancora finita. Non partiamo per Austin con la consapevolezza di essere già battuti. Devo costatare che da quando sono arrivato la Ferrari non ha ancora vinto, chiarisco questa cosa”.

Maurizio ha poi parlato di Sebastian Vettel, che nel 2019 andrà per la quinta volta all’assalto dell’iride con la rossa: ”Ha bisogno di un’auto disegnata su misura. Mi ricorda molto Schumacher alla radio durante le gare, è tedesco ma molto italiano dentro. Ricordo quando il padre Norbert lo portava a Maranello per respirare l’atmosfera Ferrari. Non ho dubbi sul fatto che prima o poi vincerà il mondiale con noi”.

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