WE LOVE DUST, questo lo slogan della Peugeot per l’edizione n.40 della Parigi-Dakar; il Costruttore Francese si presenta con un vero ‘Dream Team’ formato da piloti che rappresentano il top di categoria; 4 gli equipaggi formati da pilota e co-pilota.  Stéphane Peterhansel campione in carica sarà coadiuvato da Paul CottretSébastien Loeb avrà al suo fianco Daniel ElenaCarlos Sainz insieme a Lucas CruzCyril Despres vedrà al suo fianco David Castera. La vettura designata è una evoluzione di quella 2017 che raccolse 3 vittorie ovvero la 3008 DKR MAXI; la vettura riprende concettualmente il design della Peugeot 3008 un Suv eletto auto dell’anno nel 2017. La modifica maggiore della 3008 DKR MAXI rispetto alla DKR dello scorso anno è stato l’aumento della carreggiata di ben 20 cm; in pratica la vettura ora è larga 240 cm ottenuti modificando soprattutto la cinematica delle sospensioni; nuovi triangoli delle sospensioni superiori ed inferiori, alberi di trasmissione e biellette, il tutto con l’intento di aumentare la stabilità della macchina; i piloti hanno già percorso più di 18.000 Km tra Francia, Portogallo e Marocco con la nuova configurazione e si sono detti soddisfatti nonostante si siano dovuti abituare a reazioni molto diverse rispetto alla 3008 del 2017. La macchina è meno reattiva nello stretto e nei tratti più guidati, tuttavia, con una maggiore stabilità, è più semplice correre anche forzando al massimo sulle dune, nei tratti disconnessi e sui rettilinei polverosi, quindi più guidabile dove serve davvero; del resto WE LOVE DUST significa proprio ‘NOI AMIAMO LA POLVERE‘.

Da non tralasciare un particolare importante, la Federazione ha applicato una sorta di BOP alla 3008 DKR Maxi, una zavorra per aumentarne il peso.

Il Team è cresciuto anche in termini di organizzazione e nulla è stato lasciato al caso con un lavoro di equipe davvero straordinario. La 3008 DKR MAXI si avvale di un propulsore centrale/posteriore ad alimentazione diesel bi-turbo da 2993 cc, V6 a 24 valvole con potenza di 340 cv, cambio manuale a comando sequenziale a 6 rapporti e trazione a due ruote, forse il motore ideale per una sfida da percorrere nelle condizioni climatiche più disparate e spesso avverse; ricordiamo che si partirà dal Perù (Lima) passando per la Bolivia per poi arrivare a Cordoba in Argentina per un totale di quasi 9.000 Km; 14 tappe tra montagne, deserti e pianure sterminate il tutto con l’incognita del meteo che in un periodo di sconvolgimenti climatici rappresenta la vera incognita su certi percorsi. La gara partirà il 6 gennaio per terminare il giorno 20. Nel 2018 ricorre anche il 31° anno della prima vittoria di Peugeot in questa competizione che ha vinto per ben 6 volte, era infatti il 1987 quando la casa del Leone vinse con la 205 Turbo 16, alla guida Ari Vatanen coadiuvato da Bernard Giroux, il capo progetto era Jean Todt; la 205 era dotata di un 4 cilindri in linea da 1905 cc, 16 valvole, turbo, iniezione Magneti Marelli capace di erogare 380 cv. Da ricordare che la Peugeot 205 ebbe un notevole successo soprattutto nelle versioni ‘110’ e 130′ (che indicavano i cv potenza) con motore senza turbocompressore e nelle cilindrate rispettivamente di 1600 cc e 1900 cc, un vero ‘must’ dell’epoca, coadiuvato da svariate versioni, la Rally di 1300 cc, la cabrio ed anche la diesel; vetture leggere e confortevoli che regalavano prestazioni elevate in ogni configurazione.

Insomma la Casa del Leone insegue se stessa sia sullo sterrato, come la Dakar, sia con le vetture stradali da sempre affidabili, dotate di un certo charme e di tecnologia ad alto livello. Non restano che pochi giorni allo start e potremo vedere all’opera la 3008.

 

Marco Asfalto

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